IL CAPPOTTO DI ĞUANKALA
Italia 2011, 51'
 

> scheda tecnica

soggetto e regia: Furio Petruzzi
fotografia e montaggio: Paolo Comuzzi
con: Gigino Di Biasio, Michele Zanetti
musiche: tradizionali della Val Resia
suono: Alvaro Petricig
interviste: Sandro Quaglia
organizzazione: Michela Predan
filmati super8 (1978): Paolo Petricig (archivio del Centro studi Nediža)
produttore esecutivo: Paolo Comuzzi per Nikam immagine video
prodotto da: Nikam immagine video, in collaborazione con Centro studi Nediža
per il Museo Etnografico del Friuli, Udine
lingua: resiano e italiano




Resia, una valle chiusa che si insinua tra le Prealpi Giulie, all'ombra del Monte Canin. Siamo nell'estremo Nordest d'Italia, al confine con la Slovenia.
Qui vive una comunità ormai sfilacciata, che come altre comunità “marginali” ha subito le pesanti conseguenze dell'emigrazione. A queste si sono aggiunte le distruzioni, qui particolarmente devastanti, del terremoto del 1976. Ormai nella valle si sta perdendo anche l'uso della lingua resiana, sempre meno parlata dalle nuove generazioni.
Ci sono però dei momenti, nel corso dell'anno, in cui la comunità sembra ritrovarsi e vivere con autentica partecipazione antiche tradizioni popolari: è soprattutto il caso del Püst, il Carnevale resiano, che coinvolge per più giorni tutta la popolazione, compresi coloro che se ne sono andati e che per l'occasione ritornano al paese d'origine. Al suono ossessivo della cïtira e della bunkula, tutti si lanciano nelle danze, all'apparenza sempre identiche a se stesse al pari delle coinvolgenti, ipnotiche, melodie della musica resiana. La festa ha la sua apoteosi drammatica nel rogo purificatore del babac, il fantoccio che personifica l'anno appena trascorso.
Il film si concentra su questo evento culminante per la comunità resiana: “Ci vuole molta pratica e poca teoria”, dice Michele e, grazie alle parole di due dei protagonisti e a vecchi filmati amatoriali in super8 degli anni '70, vengono tratteggiati anche i cambiamenti del Carnevale intervenuti nel corso degli ultimi decenni.

Il film fa parte di una serie di cinque documentari dedicati al Carnevale in Friuli, realizzati per il Museo etnografico del Friuli di Udine tra il 2010 e il 2011.

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