Le fotografie, i filmati, i documenti presentati in questa mostra si riferiscono ai primi dieci anni di Mlada brieza (Giovane betulla), il “soggiorno culturale-ricreativo per ragazzi” avviato dal Centro studi Nediža a partire dal 1974.
La mostra vuole restituire l'atmosfera di quel tempo, descrivere e raccontare l'esperienza educativa fuori dagli schemi di questa “scuola” alternativa e avventurosa, di grande coinvolgimento emotivo per tanti ragazzi ed animatori delle Valli del Natisone e non solo.
Sono esposti materiali originali, stampe dell'epoca e diapositive, a cui si aggiungono le ristampe realizzate per questa occasione, mentre i filmati sono un montaggio di riprese, amatoriali e professionali, in super8 e 16mm. In particolare, queste ultime sono state realizzate durante l'edizione di Mlada brieza del 1977 dall'agenzia Alpe Adria, presumibilmente per un servizio televisivo, e riemerse di recente dall'archivio del Centro studi.
Mlada brieza, così come altre iniziative del Nediža “delle origini” rivolte a bambini e ragazzi, è nata come risposta agli atteggiamenti di noncuranza e negazione che la scuola statale riservava alla lingua slovena e alla cultura locale e conobbe grandi, imprevedibili sviluppi negli anni che seguirono il terremoto del 1976. Fino a centottanta tra ragazzi e animatori, in condizioni che oggi appaiono inverosimili (pernottamenti in vecchie case e tende, assenza di impianti igienici e carenza di acqua, cucina improvvisata...), soggiornavano per due settimane nei piccoli paesi di montagna delle Valli del Natisone, scoprendo i vari aspetti della vita paesana, dedicandosi ad attività musicali, teatrali e pittoriche, redigendo un giornalino ciclostilato, seguendo lezioni di lingua slovena. A partire dal 1977, al soggiorno montano si aggiunse un periodo al mare (Barčica moja, ovvero La mia barchetta), a Debeli rtič, nell’Istria slovena, in Jugoslavia.
Queste esperienze, che si svolgevano in uno spirito di “libertà non (troppo) vigilata”, hanno lasciato il segno in un’intera generazione di giovani e sono state fondamentali – nonostante un certo disordine e improvvisazione – per l'apertura di una strada che è poi stata percorsa con grande determinazione. Proprio nella cerchia che in quel tempo operava attorno al Centro studi Nediža, e sulla scia dei riscontri sempre maggiori che incontrava Mlada brieza, si sviluppò, su proposta di Paolo Petricig, l’idea di istituire una scuola dell’infanzia ed elementare in lingua italiana e slovena nelle Valli del Natisone. Nel 1984, a San Pietro al Natisone aprì il “centro prescolastico bilingue”, primo embrione di quello che oggi è l’Istituto comprensivo statale con insegnamento bilingue sloveno-italiano: ci piace ricordare che questa lunga storia ha avuto il suo inizio a Tribil inferiore quarantadue anni fa, il 22 settembre 1974, con i primi ventisei ragazzi che presero parte all'avventura.

La mostra è dedicata alla memoria di Paolo Petricig.

















foto di Irene Lazzarin

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